La Vita delle persone disabili affette da handicap congeniti, motori o cognitivi, è davvero molto triste e drammatica. Voi penserete a causa della malattia, dell’aspetto fisico, della difficoltà di parlare o camminare, per le infinite visite negli ospedali, e per le sofferenze fisiche… Ed invece no.

Lo pensavo anche io, prima di entrare nel mondo della Disabilità un anno fa per scoprire che le cause principali della loro sofferenza in età adulta sono due: non essere viste né ascoltate come vorrebbero.

Questo articolo nasce dal desiderio di condividere le mie considerazioni dopo l’esperienza come prima Assistente Sessuale in Italia con una persona tetraplegica e, dopo aver frequentato un Seminario, i primi di ottobre su “Handicap e Sessualità”.

I primi di novembre poi, dopo essermi dissociata dalla Love Giver, ho deciso di aggiungere la definizione Olistica alla mia Assistenza sessuale ai disabili, perché riconosco la fondamentale importanza per ogni Essere umano di vivere la Sessualità a 360°.

Riconosco l’importanza di vivere l’intimità che parte dalla conoscenza fisica ed emotiva di sé stessi per riuscire poi, ad avere relazioni con gli altri.

Per intimità intendo quel “ponte” che generalmente noi tutti attraversiamo durante l’adolescenza la prima giovinezza. Quel ponte, che ci fa scoprire la gioia, le emozioni di una relazione affettiva, corporea, intima ed erotica.

Il Seminario a Bologna “Handicap e Sessualità”, mi ha offerto l’opportunità di conoscere l’Associazione AEMOCON, che deve al Prof. Cuomo, un Protocollo d’intervento per sostenere le famiglie con figli autistici, ad aprire un “recinto mentale”.


L’Associazione Emozione di Conoscere nasce 20 anni fa, con la finalità di promuovere e realizzare attività, iniziative, ricerche, progetti rivolti al potenziamento cognitivo ed affettivo di persone con bisogni speciali, dalla nascita all’invecchiamento, per vivere una vita il più possibile autonoma e indipendente.

Aiutano i genitori a lavorare sull’ambiente familiare, e sulle risorse dei figli, piuttosto che nel concentrarsi solo sulle loro difficoltà ed è certamente un primo passo per ottenere un cambio di paradigma. Invitano a mettere in atto, strategie per offrire un clima leggero, in cui ci sia più spazio per il gioco, per le coccole, i massaggi… e a considerare la possibilità di dedicare tempo alle uscite, ai viaggi, al coltivare hobby, interessi e passioni.

Nel Seminario è stata posta attenzione sul fatto che una persona disabile, fin dai primi anni di vita, sperimenta, per ovvie ragioni, un ambiente familiare “chiuso” e iperprotettivo. Spesso si dimentica che ognuno di noi, in piena libertà e autonomia, prima di arrivare alla sessualità ha attraversato il ponte dell’intimità, che è iniziato dal conoscere se stessi in assenza di genitori, educatori, assistenti domiciliari e Tate.

Dovremmo ricordare che ad ogni età, ogni figlio ha i suoi ostacoli da superare, che andrebbero considerati opportunità per conoscersi e trasformarsi ogni volta da bruco in farfalla per favorire un sano sviluppo Evolutivo anche per ciò che riguarda la sfera sessuale e sentimentale.

Relatore di questo incontro, Lorenzo Fumagalli, un Assistente sessuale che ha lavorato in Svizzera, per 10 anni, durante i quali, ha assistito centinaia di persone disabili, per la maggioranza di sesso femminile, con handicap sia motori che cognitivi.

Ascoltare la sua testimonianza, ha fatto emergere alcune considerazioni e riflessioni. La mia esperienza decennale, come insegnante di Tantra, ha confermato ciò che già sapevo.

L’ energia sessuale, quella che si può chiamare “Forza Vitale” o Kundalini, quando fluisce, contribuisce allo sviluppo trasversale, che va dal linguaggio, al pensiero, fino all’autodeterminazione.

La sua Assistenza sessuale non prevede un limite di tempo, con gli assistiti, (in Italia solo 10 incontri), perché la continuità favorisce la fiducia e una maggiore conoscenza che supporta meglio l’Assistito, permettendo di verificare nel tempo i risultati.

Per quanto riguarda l’innamoramento, concordo con lui che, se ben gestito, è propedeutico all’attivazione della Forza Vitale”. In 10 anni, Lorenzo ha avuto solo un collega in difficoltà, che non ha saputo gestire il coivolgimento personale, dando il numero privato alla sua Assistita.

Molti genitori temono proprio l’innamoramento, e questa paura è comprensibile, ma posso affermare da madre, che il nostro istinto protettivo, e le nostre preoccupazioni non dovrebbero limitare lo sviluppo esperienziale dei nostri figli.

Che siano disabili o no, i nostri figli hanno il diritto di vivere la loro vita e fare le esperienze affettive fin dall’adolescenza.

Il problema è che molti genitori li considerano sempre piccoli…mai

abbastanza grandi.

Riporto la testimonianza di una madre, che durante questo seminario ha riportato le parole di suo figlio Giacomo di 42 anni ” Io aspetto Sempre… Ma sono Sempre Pronto”. In effetti sono i genitori a non essere pronti e talvolta rimandano perché non sono preparati ad affrontare i temi della Sessualità.

Il nostro compito è di favorire piuttosto che ostacolare, o negare, i normali processi evolutivi, dando loro (qualora la scuola non supportasse), tutte quelle informazioni corrette sull’educazione sentimentale e sessuale per sostenerli nel bisogno di relazionarsi con e stessi e con l’altro sesso.

Sono felice di poter scrivere questo articolo e informare che a Bologna questa Associazione offre un centro di assistenza pedagogica e psicologica non solo alle persone disabili ma ai genitori.

Vengono infatti organizzati Corsi per sostenere l’ impegno con i propri figli, sia che abbiano disabilità motorie che intellettive, affinché possano creare spazi appropriati, occupazioni, progetti e favorire la loro autonomia in programmi mirati a far emergere non solo l’autodeterminazione dei figli, ma anche hobbies e talenti.

Sulle orme lasciate dal Prof Cuomo, il Comitato Scientifico promuove seminari e laboratori per far comprendere ai genitori che non “Sentirsi Fonte di Gioia” ma solo di problemi, per un figlio disabile, (soprattutto nella prima età evolutiva), costituisce, insieme alla mancata privacy e alla difficoltà di stabilire relazioni sociali, l’ostacolo più insormontabile per sviluppare la sua fiducia e autostima.

Da pochi giorni mi ha contattato la Dott.ssa Elisabetta Bacciaglia e la Dott.ssa Alice Imola, rispettivamente Presidente e Vicepresidente di Aemocom, per richiedere la mia disponibilità per una futura collaborazione.

Non immaginate la gioia di questa straordinaria coincidenza proprio mentre stavo ultimando si scrivere questo articolo!! Sarò felice di poter offrire le mie competenze e lavorare in équipe con una famiglia che ha richiesto Assistenza sessuale alla loro associazione.

In attesa di futuri sviluppi vi anticipo che oggi anche la Dott.ssa Chiarenza ha richiesto a Verona la mia presenza e poiché non riuscivo ad organizzarmi ho creato un video che lei potesse divulgare durante il seminario per le famiglie presenti e che se vi fa piacere ascoltare lo troverete a fine articolo.

Nel video mi rivolgo ai genitori che non sanno a chi rivolgersi quando si ritrovano a dover gestire la sessualità che esplode, soprattutto durante l’adolescenza.

Per molti genitori è difficile comprendere quanto l’accettazione e la scoperta della corporeità e della sessualità sia non solo un bisogno fisico ma un percorso ad ostacoli che, per molti adolescenti, a prescindere dalla Disabilità è già di per sé un viaggio con molte incognite.

Talvolta ignorano, o preferiscono ignorare che negare ai loro figli, l’educazione affettiva e sessuale a causa delle difficoltà connesse all’ handicap e alla mancanza di autonomia, significhi lasciare in eredità un grande vuoto che porteranno dentro fino a diventare adulti di 40/50 anni senza esperienze di contatto e di intimità.

Il lavoro di molti professionisti addetti ai lavori è davvero molto difficile ed io lo apprezzo molto perché suppongo che mediare fra i bisogni dei figli e le resistenze dei genitori non sia facile.

Naturalmente comprendo anche la difficoltà e lo sforzo di molti genitori che chiedono tempo per superare i Tabù connessi alla sessualità, e che a fin di bene sono iperprotettivo e dovranno essere aiutati per superare il doppio senso di responsabilità che imprigiona le esperienze dei figli, in particolare quelle della sfera sessuale.

È per questo motivo che ammiro chi abbia trovato il coraggio di fermarsi e riflettere su come superare le proprie paure, i propri dubbi e le numerose ansie e preoccupazioni, invece di scegliere la strada più facile: la negazione.

Nella foto in basso, vi presento i genitori di Federico che mi hanno permesso di intraprendere il 17 ottobre 2919 la prima Assistenza sessuale Olistica con il figlio autistico.

Luigi e Sabrina non hanno “fatto finta” di non vedete la difficoltà del figlio e come altri genitori non hanno negato ai figli l’opportunità di parlare di questi argomenti, con una Consulente del Benessere. Molti altri invece preferiscono rimandare e ricorrere a farmaci che inibiscono gli stimoli sessuali, per evitare che facciano esperienze negative.

La maggioranza dei genitori resta inerme non per cattiveria ma per proteggerli da sofferenze, delusioni, rifiuti, e fallimenti, probabilmente ignari che li privano allo stesso tempo anche di esperienze positive connesse alle emozioni, all’amore, all’ eros, e al poter vivere anche gioie e successi.

E dopo questa riflessione, vi lascio guardare un video che potrebbe essere utile per divulgarlo presso famiglie o Associazioni coinvolte nella disabilità.

Un Abbraccio Cosmico

AnnA❣