In questo articolo potrete scoprire un aspetto della mia Professione di operatrice del Benessere psicofisicoed Energetico (disciplinata ai sensi della Legge 04/ 2013) che integra il supporto educativo ed esperienziale alle persone disabilità.

🙏 Ringrazio il Giornalista Luigi Nocenti, che ha reso possibile divulgare su Visto n.17 del 21 aprile 2020 la mia storia e il mio impegno sociale.

😊 Confesso che guardare la mia foto gigante, non mi ha lasciata indifferente. Questa non è la prima intervista, che finisce su giornali cartacei e virtuali, ma fa un certo effetto leggere la propria storia su una rivista a tiratura Nazionale di ben tre pagine!

Prima di farvi leggere l’intervista integrale è necessario che possa far emergere due errori che sono stati commessi nel ripotare inforazioni inesatte nel titolo di apertura. In questo video le ho evidenziate, ma preferisco pubblicare la mail inviata al Direttore per evitare possibili denunce per abuso della professione.

ANNA SENATORE SPIEGA LA SUA PROFESSIONE, ANCORA NON REGOLAMENTATAIN ITALIA: “Non ho rapporto con i pazienti, e solo pochi contatti fisici perché il vero scopo e liberarli dalla paura di essere inadeguati”

Si chiamano assistenti sessuali e hanno la delicata mission di aiutare le persone diversamente abili a vivere la propria intimità sessuale. Se nel Nord Europa e in altri paesi come Usa la categoria esiste già da anni, in Italia non è ancora ufficialmente riconosciuta; nella realtà però, si tratta di veri e propri terapisti che forniscono ai pazienti supporto finalizzato all’educazione sessuale.

Esattamente sei anni fa, il 9 aprile 2014, è stato presentato un disegno di legge per introdurre nel nostro Paese questa professione ma il Ddl è rimasto bloccato e in Italia la figura dell’assistente sessuale non è pertanto ancora ufficialmente riconosciutaMa chi sono, come operano e come si formano gli assistenti sessuali? Ne abbiamo parlato con Anna Senatore, 47 anni, la prima “operatrice all’emotività, all’affettività e alla sessualità” in Italia, protagonista di una puntata di “Il corpo dell’amore” una miniserie di documentari dedicati appunto alla sessualità delle persone disabili, andata in onda la scorsa estate, e tutt’ora disponibile su Rai Play.

Anna, come diventata un’assistente sessuale?

E’ stata una “coincidenza” che io sia stata la Prima Assistente sessuale in Italia, ho frequentato nel 2018 il tirocinio come OEAS presso la Love Giver, da cui mi sono dissociata nel 2019. Oggi opero in piena autonomia e la mia professione non include pratiche sessuali: sono diplomata come Operatore Olistico e sono disciplinata ai sensi della Legge 04/2013 e dalla S.I.A.F. (Associazione di categoria, la più importante a livello nazionale). Da pochi mesi ho ideato una forma alternativa di Assistenza sessuale, il “Primo P.a.s.s.O, acronimo che significa il Primo Percorso di Assistenza Sentimentale e Sessuale Olistico. Il termine Olistico è fondamentale per comprendere che la sessualità è prima di tutto un aspetto energetico ed evolutivo dell’essere umano: insegno il Tantra che rende consapevoli le persone del proprio aspetto energetico, prima ancora che dell’aspetto fisico.

Per otto mesi ha incontrato Matteo Salini, un 40enne tetraplegico, che vive in provincia di Parma, in qualità di assistente sessuale: come si svolgevano le vostre sedute?

Ho conosciuto Matteo perchè l’Associazione Love Giver di cui facevo parte, mi aveva chiesto se volessi intraprendere un tirocinio con un ragazzo disabile di Parma. Ho accettato e ci siamo incontrati per dieci volte: per i primi mesi i nostri incontri sono stati teorici, basati sull’ascolto per comprendere quali fossero i suoi bisogni e in che modo potessi aiutarlo a vivere quelle esperienze di relazione che non aveva avuto in 38 anni. Il mio Tutor, il Prof. Fabrizio Quattrini (Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo), è stato molto rigido nel farmi seguire il protocollo e quindi ad osservare il distacco con il mio assistito per i primi mesi: la prima volta che lui ha tenuto la sua mano nella mia e ha avuto la possibilità di darmi un “bacio profondo” sulla guancia è arrivato al quinto colloquio. Dopo ogni incontro scrivevo una relazione su come si fosse svolta la sessione e di volta in volta ricevevo indicazioni su come proseguire.

Tra voi non ci sono stati quindi contatti fisici?

Soltanto nell’ultima seduta Matteo ha vissuto, per la prima volta, la possibilità di abbracciare una donna sulle sue gambe e toccarmi il seno con un dito. E’ stata un’esperienza molto emozionante: Matteo era molto agitato per la paura che potesse farmi male a causa della rigidità delle sue dita (ha una tetraplegia congenita), ma dopo qualche respiro e le mie parole di rassicurazione, è riuscito ad abbandonarsi all’esperienza.

In che modo questi incontri hanno aiutato il tuo assistito ?

E’ stata un’esperienza molto significativa: dopo tre mesi Matteo si è fidanzato con una ragazza. E’ bene precisare che l’Assistenza sessuale non prevede in alcun modo rapporti sessuali, ma ha la scopo di aiutare. In questo caso il mio supporto ha permesso a Matteo di diventare consapevole che, anche se tetraplegico, era un uomo in grado di amare e di essere amato.

Con Matteo siete anche diventati i protagonisti di una puntata della serie “Il corpo dell’amore” realizzato per Rai 3: come è nata l’idea?

Grazie a Teresa Lucente, che era in contatto con la società di produzione Deriva Film, e che stava seguendo i progressi di questa nuova figura professionale. Quando Teresa ha saputo che ero io a iniziare ufficialmente il tirocinio, mi ha fatto una breve intervista e mi chiese se sarei stata disponbile a rendere pubblica questa esperienza pionieristica. Per questo al primo incontro tra me e Matteo c’era anche il regista Pietro Balla e la sua troupe.

L’assistente non può avere rapporti sessuali con il paziente ma può aiutare le persone con disabilità sul fronte dell’autoerotismo?

In Italia il protocollo vieta rapporti sessuali come invece accade all’estero, ma se necessario l’operatore sessuale, può prevedere l’insegnamento della masturbazione, tenendo però conto che questa esperienza sessuale è il confine oltre il quale non si può andare.

Lavora solo con disabili uomini o anche con le donne?

Come Assistente sessuale Olistica, ho principalmente assistiti di sesso maschile per quanto riguarda la disabilità, mentre come insegnante Tantrica, lavoro sia con uomini sia con donne. Aiuto le persone a superare limiti e blocchi connessi alla sfera affettiva e sessuale attraverso il respiro consapevole, la capacità di vedere oltre l’aspetto fisico e con il Massaggio Kundalini l’approccio non è solo fisico ma Energetico-Spirituale. E poi, accompagno in questo percorso, non solo persone che hanno disabilità motorie o cognitive ma anche handicap invisibili che negano la possibilità di vivere bene con se stessi e in coppia.

In genere una persona disabile cosa chiede?

Purtroppo la mia figura professionale è stata in passato causa di fraintendimenti, ma, il messaggio sul mio blog e sul canale You Tube è chiaro, per cui i miei assistiti, non cercano sesso ma una donna che gli consenta di colmare le carenze affettive e sensoriali di chi viene guardato e toccato solo per le cure igieniche. Chi mi contatta cerca una prima esperienza di contatto, perchè si ritrovano timidi e insicuri nell’approccio con l’altro sesso. Ho lavorato con adolescenti imprigionati in corpi da adulti, e se alla difficoltà di accettare il proprio corpo e superare le proprie insicurezze, aggiungiamo anche la difficoltà di convivere con un handicap, la mancanza di privacy e di autonomia, il risultato è un grande vuoto.

Come si trova ad affrontare questa tema della sessualità con genitori dei figli con disabilità?

Ho avuto anche qualche esperienza con genitori di figli adolescenti, coinvolti dallo spettro autistico, che hanno richiesto il mio supporto. Quando la disabilità non è fisica ma cognitiva, ho scoperto che il segreto per interagire è usare il cuore.

La sua famiglia come ha reagito quando ha saputo che era diventata un’assistente sessuale?

Si è divisa: insegno la Sessualità Sacra attraverso il Tantra e c’è chi, a causa del pregiudizio e del non voler approfondire il significato della parola “Sacra” oppure “Olistica”, si ferma al concetto che Sessualità significa fare sesso.

Lei si batte molto per il riconoscimento nel nostro paese di questa figura di assistente sessuale olistica: si arriverà a regolamentare questa professione?

In Parlamento c’è un DDL da alcuni anni ma ho compreso che non è necessaria una legge ma una scuola per formare operatori professionali che facciano gli assistenti sessuali. Un’ Associazione che in futuro vorrà promuove questa nuova professione lavorativa, si dovrà tutelare per non rischiare di essere accusata di favoreggiamento alla prostituzione.

Luigi Nocenti

Ringrazio anche la mia mamma che ha manifestato il suo entusiasmo in questo modo, inviandomi un messaggio, dopo aver letto l’articolo. Potrà sembrare una cosa irrilevante, eppure quelle “manine che battono le mani”, valgono più di mille parole.😍

Si conclude così la mia intervista e se vi è piaciuta, potete lasciare un commento o scegliere una fra le emoticon dedicate all’indice di gradimento. Vi saluto con un

Abbraccio Cosmico

AnnA❣