Mi chiamo Anna Senatore e sono una persona realizzata, vivo con gioia e gratitudine ogni giorno la mia Vita e desidero contribuire a rendere questo Mondo un posto migliore in cui vivere.

Questo Blog e il mio Canale YouTube sono uno strumento per diffondere la mia Visione Olistica. È la mia Mission ad avermi portato oggi ad essere ciò che sono e ad offrire il mio contributo, e il mio Antico Sapere perché ciò che posso insegnare è così importante da farmi dimenticare in fretta le difficoltà e il gusto amaro dei pregiudizi di chi non vede il mondo attraverdo i miei occhi.

La mia attività professionale di Consulente del Benessere (disciplinata dalla Legge 04 / 2013), mi permette di divulgare con trasparenza e autenticità ciò che sono e le esperienze che vivo, attraverso gli articoli che scrivo e ai video che pubblico, per documentare il mio working in progress in costante evoluzione, grazie alle persone che si affidano alle mie competenze.

In questi ultimi anni, ho compreso che siamo tutti diversi per l’aspetto fisico, esteriore eppure basta guardarsi negli occhi per scoprire che siamo tutti uguali perché nasciamo dal Seme Cosmico dell’Amore. L’Amore è il nostro nutrimento essenziale e senza Amore nelle nostre vite, non è possibile stare bene con noi stessi e con gli altri.

Se fin da piccoli ci avessero insegnato quanto è importante saper leggere attraverso lo sguardo, la bellezza interiore di chi ci sta difronte, avremmo saputo da tempo, che ognuno di noi è un “Capolavoro” unico e irripetibile. E la diversità esteriore diventa un valore aggiunto.

Poiché non penso che nelle persone ci sia cattiveria gratuita o la precisa volontà di discriminare chi è diverso, ho maturato l’idea che sia la mancanza di educazione e di abitudine a far nascere il disagio della diversità in generale e, della disabilità in particolare.

Nel Tantra uno dei primi Rituali che insegno alle coppie è di guardarsi negli occhi, e quando si supera l’imbarazzo e la difficoltà iniziale, dopo 1 minuto, avviene una magia. Non tutti sanno che guardarsi negli occhi permette di entrare nella profondità dell’Anima della persona che abbiamo difronte e, poiché è un gesto molto intimo, non tutti riescono a fare questa esperienza fin dalla prima volta…

Vi propongo di fare questo esercizio, di solito lo propongo nei Percorsi Evolutivi, quando non si ha un buon rapporto di intimità con se stessi. Consideratelo un piccolo dono per sperimentare cosa vi accade dopo aver ripetuto questa esperienza, a cominciare dal guardare negli occhi voi stessi, per due settimane.

Imparare a guardarsi allo specchio e, attraverso i propri occhi riconoscere la nostra luce interiore, la nostra bellezza d’animo, ci aiuterà, giorno dopo giorno ad entrare in contatto con la vostra Essenza. Vi anticipo che non sarà facile, ma vi suggerisco di provare almeno per una volta.

Se farete questo esercizio una volta al giorno, preferibilmente al mattino, per 1 minuto, scoprirete dopo 2 settimane che, avendo coltivato la presenza, l’attenzione, la gentilezza, la dolcezza, la tenerezza, la simpatia e l’ottimismo verso voi stessi, poi verrà spontaneo, offrire tutto questo anche agli altri.

Imparerete a guardare anche gli altri negli occhi e, in modo naturale saprete cogliere la bellezza in tutto ciò che vi circonda perché la guarderete con occhi diversi. Per vivere in un Mondo migliore e stare bene con gli altri, basta poco. Quando ci relazioniamo con le persone, basta farsi alcune domande. Supponete di mettervi nei loro panni, nella loro situazione:

  1. Cosa vi piacerebbe ricevere?
  2. In che modo?
  3. Come vorreste essere trattati?
  4. Cosa provereste?
  5. Cosa vi ferirebbe?

Gli esempi che farò in questo articolo si riferiscono a persone disabili, ma vorrei porre l’attenzione sul fatto che la Disabilità è soltanto uno spunto per affrontare temi che non riguardano soltanto chi ha un Handicap o una malattia visibile.

Luigi Zappa, il testimonial del Primo Percorso di Assistenza sessuale Olistica è tetraplegico, e mi ha raccontato che al supermercato, le cassiere quasi sempre, non gli rivolgono né un saluto né la parola. Sembra incredibile, eppure nonostante l’ingombro della sedia a rotelle, quando arriva alla cassa, chiedono della tessera socio, o se ha bisogno di un sacchetto per la spesa, al suo badante…come se lui non esistesse!

In questo video ho raccolto la testimonianza di Mirella Santamato che ha vissuto a causa della poliomielite non solo la sofferenza fisica di non poter usare le gambe ma la sofferenza di non essere vista e considerata come essere umano.

Scrivo questo articolo nella speranza che possa essere letto da chi si è trovato in una situazione analoga e avesse avuto questa reazione. Oggi con il mio contributo può ricevere alcuni piccoli suggerimenti, per facilitare il contatto e permettersi di vivere con naturalezza un incontro con qualcuno che mette a disagio per il suo aspetto fisico.

  • Immaginate se voi foste al posto di quella persona, come vorreste essere trattati.
  • Concentratevi sui loro occhi, stabilendo un contatto visivo, tralasciando il resto del corpo.
  • Ricordate che nella maggioranza dei casi chi usa una sedia a rotelle, riesce a parlare e a comunicare.
  • Sappiate che la Disabilità fisica e cognitiva non compromette le emozioni, e le persone con handicap sono molto più sensibili al contatto umano.
  • Se la persona disabile è sulla sedia a rotelle, non restate in piedi, portatevi al loro livello per parlare.
  • Rivolgete sempre un saluto, o un sorriso se per lavoro vi trovate difronte una persona disabile.

Ovviamente le circostanze e i luoghi potranno rendere più o meno attuabili questi suggerimenti. Nel dubbio che si possa trattare di una persona con disabilità cognitiva, io vi suggerisco di rivolgervi comunque in modo diretto, a partire dal saluto.

Di solito si fa con i bimbi o con gli animali da compagnia, ricordo quando avevo i figli piccoli, che in tanti chiedevano rivolgendosi a loro, come si chiamassero e poiché non parlavano ancora, rispondevo io.

Quindi allo stesso modo, nel caso in cui la persona disabile non possa rispondere, chi fa da Care Giver risponderà per lei, e apprezzerà di certo l’atteggiamento inclusivo.

Se poi il vostro saluto sarà arricchito da un sorriso autentico, avrete traformato (per una persona non abituata a ricevere attenzioni) un giorno normale, in un giorno speciale.

😉 Lo diceva anche Charlie Chaplin

A fine articolo ho il piacere di farvi conoscere un’ Assistente domiciliare OSS che si occupa di Disabilità e lavora presso una Cooperativa Sociale a Roma.

Ho avuto modo di farmi raccontare numerose storie, frutto di esperienze personali vissute sul campo e, la sua competenza professionale unita alle sue testimonianze audiovisive, sono state molto preziose per divulgare chi è a stretto contatto con persone disabili.

Oggi quindi vi saluto, lasciandovi in compagnia di Monica Tommaso Mattaroccia che in questa “Intervista Live” racconta cosa è successo un giorno in autobus, mentre stava accompagnando Jessi, una bambina down di 6 anni a fare una passeggiata nella Capitale.

È bello sapere che la realtà in cui viviamo nonostante tutto quello che i TG e i Social Media cercano di “contaminare” (perché fa più notizia), ci mostra umanità e apertura. Nel mio piccolo vi sto offrendo le prove e gli strumenti per interagire con Amore e prepararci… perché un Mondo Migliore è ormai alle porte!

Un abbraccio Cosmico

AnnA ❣